Ingredienti:
CIPOLLINE (1 kg)
ACETO ROSSO (1 l + q.b. per la conserva)
ALLORO (4 foglie)
PEPE (12 grani)
CHIODI DI GAROFANO (n.6)
AGLIO (1 spicchio)
CANNELLA (2 stecche)
TIMO (2 piz-zichi)
OLIO DI OLIVA (q.b.)
SALE GROSSO (q.b.)
Esecuzione
Pelare le cipolline e metterle in un recipiente
coprendole di sale grosso; lasciare riposare 24 ore
Trascorso questo tempo, farle bollire in un li-tro
di aceto rosso con 2 foglie di alloro, 6 grani di pepe rotti, 3 chiodi
di garofano, lo spicchio d'a-glio, un pizzico di timo e una stecca di cannella
Lasciare sobbollire dolcemente per 20 minuti
Scolarle, lasciarle raffreddare e metterle in
un vaso per conserva con aceto fresco e i rimanenti odori
Coprire con un velo di olio e lasciar riposare
almeno una settimana.
Indice ricetta
Note: la conservazione con aceto
La tecnica di conservare gli alimenti con l'aceto è conosciuta
da millenni: gli ateniesi la impiegavano per i filetti di pesce e i romani
per le verdure, esattamente come viene fatto oggi. Lo scrittore romano
di agronomia Columella (I sec. d.C.) nel suo trattato De re rustica descrive
dettagliatamente le diverse modalità di preparazione dell'aceto
più indicato per la conservazione.
Le proprietà conservanti dell'aceto sono dovute alla sua acidità
che abbassando il pH crea un ambiente sfavorevole alla crescita di alcuni
microrganismi, soprattutto patogeni, senza però riuscire ad eliminare
quelli più resistenti. Per tale motivo all'effetto dell'aceto viene
abbinato quello del riscaldamento: le verdure vengono prima cotte e poi
ricoperte di aceto.
Varianti
Alle cipolline si possono aggiunge altre verdure
ottenendo la giardiniera: peperoni, carote, fagiolini, sedano bianco. Le
verdure vanno bollite nell'aceto rispettando i diversi tempi di cottura:
dapprima si mettono sedano e carote; dopo 25 min. si aggiungono fagiolini,
peperoni e cipolline.
Abbinamenti
Le cipolle sott'aceto, come pure la giardiniera,
si servono con il lesso o con gli antipasti di affettati misti. Il vino
può essere un Barbera o una Bonarda dell'Oltrepò, dalle caratteristiche
sufficientemente marcate da resistere all'aceto.
L'ingrediente: la cipolla
La cipolla (dal tardo latino cepulla), è
il bulbo di una pianta erbacea della famiglia delle Gigliacee, specie Allium
cepa. Originaria dell'Asia del nord e della Palestina, è coltivata
da oltre 5000 anni. Sembra che la cipolla sia stata introdotta in Egitto
dai Caldei e da qui si diffuse a tutto il bacino del Mediterraneo. Secondo
i Greci possedeva importanti effetti terapeutici e in Europa, dalla fine
del Medioevo, fu uno dei pilastri dell'alimentazione e della cucina., soprattutto
nei paesi del Nord e dell'Est.
Le varietà coltivate sono numerose, e
differiscono per forma, stagionalità e colore. Le cipolle bianche
sono precoci maturando da aprile a set-tembre, mentre quelle rosse e dorate
sono tardive e si conservano meglio. Le varietà bianche più
comuni sono la grossa piatta d'Italia, la bianca gigante di giugno, la
bianca della regina, la bianca di Napoli. Mentre le varietà colorate
più diffuse sono la gialla comasca, la dorata di Parma, la rossa
di Tropea, la gigante di Spagna. In cucina la cipolla è largamente
utilizzata come condimento e guarnizione di molti piatti.L'odore pungente
caratteristico della cipolla cruda e che scompare con la cottura, è
dovuto a un olio essenziale volatile (solfuro di allile). Dal punto di
vista nutritivo, la cipolla ha un basso contenuto calorico (26 kcal/100
g) e nutritivo in genere; consumata cruda, stimola la secrezione gastrica.
Marco Riva & Rossano Nistri
Cucina Lariana on the WEB